la voce del silenzio

Provvidenti (CB) è un paese della campagna molisana che ha subito nel 2002 le conseguenze del terremoto (come dimenticare il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia?).
Provvidenti conta non più di 100 anime, mentre il Comune si estende per 14 Kmq. La maggior parte della popolazione è costituita da pastori o contadini; la vita, con le sue abitudini, è scandita dai ritmi rituali della campagna.

il paese è  diviso in due aree

 

 

 

 

il Corso
qui sono "residenti" gli ultimi abitanti
e
il Centro Storico
ancora  inagibile
come testimoniano  le tracce del recente sisma

non ci sono utenze commerciali, fatta eccezione per uno sportello delle Poste, un ristorante-pizzeria e un panificio. Per tutti gli altri servizi: a 5 km, Casacalenda.

IERI

 

 

 

 

 

il piccolo Comune
del Molise centrale
è
di origini antichissime

Il nome è sicuramente di derivazione latina ”Provvidentiae”, il toponimo è attestato da R.D. “Aprus-Mol” a cura di P. Sella, Biblioteca Apostolica Vaticana e dal trattato di toponomastica dell’Utet “Storia e significati dei nomi geografici”. La storia dettagliata viene descritta in “Provvidenti, note di storia antica e contemporanea” di Giovanni De Vito.

A Provvidenti è ubicato un santuario (VII-VIII secolo) dedicato alla venerazione della Madonna della Libera, il più antico della Diocesi di Termoli-Larino. Più volte distrutto da calamità, ma sempre ricostruito con cura e devozione; l’ultima ristrutturazione è successiva al terremoto del 2002, quello che (con epicentro proprio tra Provvidenti e Ripabottoni) compromette anche la staticità della Chiesa Madre, nata nel 1724 sui resti di una vecchia chiesa Romana.
Nella  sacrestia della Chiesa Madre si conserva, insieme ad altri reperti, una pietra, con scolpito un labirinto (di antichissima fattura), e  un lavabo (sempre in pietra, e che  posto, nei primi tempi della Cristianità, all’ingresso del tempio, permetteva ai fedeli di lavare i piedi prima di entrare). 
Bellissimo  il campanile (anch'esso “ferito” dallo stesso sisma), in pietra gravinata e con base piramidale; il tutto  fa pensare che sia stato costruito modificando una torre antica, posta a tutela del granaio della città frentana di Gerione e della strada sottostante (detta, ancora oggi, “la via di Petrella”). Questa strada Pretoriana univa Boiano, Fagifulae, Casalpiano, Gerione, Larino, Buca, costeggiava “Piano della Vicenda” (Vinco-Vincis-Vincere, battaglia vinta e da vincere), il luogo dello scontro tra Romani e Cartaginesi (descritto da TITO LIVIO - libro XXII) e  univa le due Consolari, la Latina e la Troiana, sulla costa.

OGGI
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